Il gigante cinese del petrolio vede il suo futuro nell'idrogeno e nell'energia pulita

Romano Sabbatini
August 12th, 2022

Il più grande produttore di petrolio e gas della Cina vuole trasferire metà della sua produzione verso l'idrogeno, l'energia geotermica e l'energia pulita entro il 2050, nell'ambito del processo di azzeramento delle emissioni.

La China National Petroleum Corp. ha fatto riferimento all'obiettivo nel suo rapporto sulla protezione ambientale, pubblicato mercoledì sul suo sito web, affermando che il petrolio e il gas costituiranno ancora l'altra metà della sua produzione entro quella data. L'azienda è la società madre di PetroChina Co. che, nel suo rapporto annuale di marzo, ha dichiarato di voler raggiungere la metà della produzione di nuove energie entro il 2050.

Finora l'azienda è rimasta indietro rispetto alle major petrolifere europee nella spesa per la transizione energetica. PetroChina ha speso 2,2 miliardi di yuan (330 milioni di dollari) per le nuove energie nel 2021, con l'intenzione di raddoppiare la cifra nel 2022, rispetto ai 2 o 3 miliardi di dollari all'anno che Shell Plc dichiara di voler spendere.

Gara alla riduzione dell’inquinamento generato dal carbonio

In risposta all'obiettivo cinese di neutralità delle emissioni di carbonio per il 2060, le major petrolifere PetroChina e Sinopec puntano a raggiungere lo zero netto dalle proprie attività entro il 2050, mentre Cnooc Ltd. punta a un decennio dopo. Questi obiettivi non comprendono le emissioni prodotte dai carburanti che vendono, che rappresentano la maggior parte delle loro impronte di carbonio.

Attualmente le società si concentrano sull'aumento della produzione di gas naturale a combustione più pulita, mentre Sinopec ha in programma di incrementare il proprio business dell'idrogeno e Cnooc si sta espandendo nell'eolico offshore.

La CNPC intende inoltre estendere i propri sforzi fino al 2035 per ridurre le emissioni di metano, il componente principale del gas naturale, che è anche un gas serra con un potenziale di cattura del calore a breve termine di gran lunga superiore a quello dell'anidride carbonica.

L'azienda ha già fissato l'obiettivo di dimezzare l'intensità del metano, ovvero le emissioni per unità di valore della produzione, entro il 2025 rispetto ai livelli del 2019. Nella relazione di mercoledì ha dichiarato di voler ridurre ulteriormente l'intensità, puntando a un'ulteriore riduzione del 20% entro il 2035 rispetto ai livelli del 2025.

Romano Sabbatini CTO e Giornalista finanziario

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Laureato in Giornalismo alla Lumsa di Roma ha lavorato occupandosi di politica e spettacoli. Si occupa di attualità, con la voglia di arrivare a tutti cogliendo la notizia più importante in modo da poterla presentare al pubblico.

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