Il dollaro USA forte e i rendimenti mettono l'oro sulla strada del settimo calo mensile

Romano Sabbatini
October 31st, 2022

L'oro è scivolato lunedì verso il settimo calo mensile consecutivo, penalizzato dal rafforzamento del dollaro e dall'aumento dei rendimenti obbligazionari statunitensi, mentre i mercati attendono la riunione della Federal Reserve di questa settimana per avere maggiori chiarimenti sul percorso di rialzo dei tassi.

I futures sull'oro degli Stati Uniti sono scesi dello 0,2% a $1.641,10.

È probabile che i mercati rimangano in una modalità di attesa fino alla decisione della Fed e, dato che l'aumento dei tassi è ampiamente previsto, ci vorrà una mossa inaspettatamente più piccola o più grande per avere un impatto sui mercati, ha dichiarato Rupert Rowling, analista di Kinesis Money.

"Ma con un'inflazione ancora ostinatamente alta e un mercato del lavoro statunitense che finora ha retto relativamente bene, la banca centrale americana potrebbe avere un margine di respiro sufficiente per continuare a mantenere il suo atteggiamento da falco ancora per un po'", ha aggiunto Rowling.

Rendendo l'oro meno attraente per i detentori di altre valute, l'indice del dollaro è salito dello 0,3%, mentre i rendimenti del Tesoro decennale di riferimento sono rimasti al di sopra della soglia del 4%.

Si prevede che la Fed effettuerà il quarto aumento consecutivo di 75 punti base in occasione della riunione politica dell'1-2 novembre e che i rialzi dei tassi statunitensi aumenteranno il costo opportunità di detenere lingotti a rendimento zero.

"L'aumento dei tassi d'interesse e il rafforzamento del dollaro continuano a rappresentare un ostacolo per l'oro e gli operatori di mercato guardano con attenzione alle decisioni che la Fed prenderà questa settimana in merito al tasso di policy", ha dichiarato Giovanni Staunovo, analista di UBS.

Se la Fed continuerà ad aumentare i tassi nelle prossime riunioni, si prevede un ulteriore ribasso per il metallo giallo entro la fine dell'anno, ha aggiunto Staunovo.

I dati di venerdì hanno mostrato che le pressioni inflazionistiche sottostanti hanno continuato a crescere, riducendo le aspettative di un rallentamento della Fed.

Prezzo dei metalli

L'argento spot è sceso dello 0,8% a 19,07 dollari l'oncia.

Il platino è sceso dell'1,65% a 929,70 dollari l'oncia, ma si è avviato verso il più grande guadagno mensile dal febbraio 2021.

Il palladio è salito dello 0,6% a 1.910,50 dollari l'oncia, ma era destinato a subire il maggior calo mensile da maggio.

Romano Sabbatini CTO e Giornalista finanziario

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Laureato in Giornalismo alla Lumsa di Roma ha lavorato occupandosi di politica e spettacoli. Si occupa di attualità, con la voglia di arrivare a tutti cogliendo la notizia più importante in modo da poterla presentare al pubblico.

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