L'Iraq si muove per attuare la sentenza della Corte sulle operazioni petrolifere del Kurdistan

Romano Sabbatini
June 21st, 2022

L'Iraq procederà con l'attuazione di una sentenza del tribunale che dà al ministero federale del petrolio la supervisione della produzione di petrolio curdo, dopo che i colloqui non hanno portato a un risultato. 

Il ministero del Petrolio, non ha raggiunto un accordo con la regione autonoma del Kurdistan sulla produzione e le esportazioni di petrolio nella regione, anche dopo 75 giorni di colloqui, questo quanto detto dal ministro del petrolio Ihsan Abdul Jabbar durante una tavola rotonda con i funzionari della Iraqi National Oil Co. Queste notizie impatteranno sul prezzo del petrolio?

Decisione giudiziaria 

Il governo centrale di Baghdad ha a lungo affermato il suo diritto sulle risorse della regione semi-autonoma del Kurdistan, che ha pompato e venduto petrolio in modo indipendente. La corte suprema ha stabilito a febbraio che il ministero del petrolio è l'unico responsabile di tutte le operazioni petrolifere.

"Ci stiamo muovendo per attuare le disposizioni di questa sentenza. Non è facile", ha detto il ministro. "Stiamo ancora girando intorno all'assenza di fiducia" tra le parti interessate.

Baghdad ha ripetutamente detto che non intende controllare l'attività petrolifera e cerca piuttosto di regolarla, secondo Abdul Jabbar. Ma le iniziative e la flessibilità offerte dal ministero del petrolio di Baghdad non hanno funzionato per aumentare la fiducia, ha aggiunto. 

L'Iraqi National Oil attuerà la sentenza del tribunale internamente, mentre il ministero del petrolio lavorerà con il ministero federale delle finanze e gli organismi internazionali, per fare ciò che è richiesto, ha detto Abdul Jabbar.

SOMO e Iraqi National Oil nella riduzione dell’impatto sui mercati internazionali 

La compagnia statale irachena di commercializzazione del petrolio nota come SOMO e Iraqi National Oil, saranno incaricati di ridurre l'impatto dell'attuazione della sentenza sui mercati internazionali.

"Una tale decisione porterà a proteggere la sicurezza energetica nello stato federale", ha detto il ministro. "È illogico avere due politiche per la produzione di petrolio e gas in un paese. Questa situazione non può continuare.” 

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Romano Sabbatini CTO e Giornalista finanziario

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Laureato in Giornalismo alla Lumsa di Roma ha lavorato occupandosi di politica e spettacoli. Si occupa di attualità, con la voglia di arrivare a tutti cogliendo la notizia più importante in modo da poterla presentare al pubblico.

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