L'economia del Regno Unito si contrarrà nel 2023, con il rischio di un "decennio perduto"

Romano Sabbatini
December 5th, 2022

L'economia britannica è destinata a ridursi dello 0,4% l'anno prossimo, a causa dell'inflazione elevata e della sospensione degli investimenti da parte delle imprese, con implicazioni negative per la crescita a lungo termine, secondo le previsioni di lunedì della Confederazione delle imprese industriali.

"La Gran Bretagna è in stagflazione: inflazione alle stelle, crescita negativa, calo della produttività e degli investimenti delle imprese. Le imprese vedono potenziali opportunità di crescita ma... i venti contrari le inducono a sospendere gli investimenti nel 2023", ha dichiarato il direttore generale della CBI Tony Danker.

Le previsioni della CBI segnano un netto declassamento rispetto all'ultima previsione di giugno, in cui si prevedeva una crescita dell'1,0% per il 2023, e si prevede che il prodotto interno lordo (PIL) non tornerà ai livelli precedenti alla crisi economica fino alla metà del 2024.

La Gran Bretagna è stata duramente colpita da un'impennata dei prezzi del gas naturale in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, oltre che da una ripresa incompleta del mercato del lavoro dopo la pandemia COVID-19 e dalla persistente debolezza degli investimenti e della produttività.

Inflazione ai massimi

L'inflazione britannica ha toccato un massimo di 41 anni all'11,1% in ottobre, comprimendo fortemente la domanda dei consumatori, e la CBI prevede che sarà lenta a scendere, con una media del 6,7% l'anno prossimo e del 2,9% nel 2024.

Le previsioni della CBI sul PIL sono meno fosche di quelle dell'Office for Budget Responsibility del governo britannico, che il mese scorso ha previsto un calo dell'1,4% per il 2023.

Ma le previsioni della CBI sono in linea con quelle dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), che prevede che il prossimo anno la Gran Bretagna sarà l'economia più debole d'Europa, a parte la Russia.

La CBI prevede che gli investimenti delle imprese alla fine del 2024 saranno del 9% inferiori al livello pre-pandemia e la produzione per lavoratore del 2%.

Per evitare che ciò accada, la CBI ha invitato il governo a rendere più flessibile il sistema dei visti di lavoro post-Brexit, a porre fine a quello che considera un effettivo divieto di costruire turbine eoliche onshore e a concedere maggiori incentivi fiscali per gli investimenti.

Romano Sabbatini CTO e Giornalista finanziario

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Laureato in Giornalismo alla Lumsa di Roma ha lavorato occupandosi di politica e spettacoli. Si occupa di attualità, con la voglia di arrivare a tutti cogliendo la notizia più importante in modo da poterla presentare al pubblico.

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