Petrolio in rialzo mentre i mercati sopportano le preoccupazioni per la domanda cinese e l'incertezza sulla Russia

Romano Sabbatini
November 25th, 2022

I prezzi del petrolio sono saliti in Asia venerdì, nonostante la scarsa liquidità del mercato, dopo una settimana segnata dalle preoccupazioni per la domanda cinese e dai mercanteggiamenti su un tetto di prezzo occidentale per il petrolio russo.

I futures del Brent sono saliti di 41 centesimi, pari allo 0,48%, per scambiare a $85,75 al barile alle 0730 GMT. I futures del greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) sono saliti di 57 centesimi, o dello 0,73%, rispetto alla chiusura di mercoledì a $78,51 al barile. Giovedì non c'è stata liquidazione del WTI a causa della festività del Ringraziamento negli Stati Uniti.

Entrambi i contratti si sono comunque avviati verso il terzo ribasso settimanale consecutivo, con un calo di circa il 2% o più, con l'attenuarsi delle preoccupazioni per la scarsità dell'offerta.

La scarsa liquidità, le preoccupazioni per la domanda cinese e la valutazione della gravità della recessione sono i principali fattori che hanno spinto i prezzi fino ad ora, ha dichiarato Virendra Chauhan, capo analista APAC di Energy Aspects.

Rialzo dei casi Covid danneggia la domanda di carburante

Ci sono sempre più segnali che indicano che l'aumento dei casi di COVID-19 in Cina, il primo importatore di petrolio al mondo, sta iniziando a colpire la domanda di carburante, con un traffico in calo e una domanda implicita di petrolio di circa 13 milioni di barili al giorno, ovvero 1 milione di bpd in meno rispetto alla media, secondo una nota dell'ANZ.

Venerdì la Cina ha registrato un nuovo record giornaliero di infezioni da COVID-19, mentre le città di tutto il Paese hanno continuato ad applicare misure di mobilità e altre limitazioni per controllare i focolai.

La recrudescenza dei casi di COVID in Cina rimane il principale fattore ribassista che influenza i prezzi del petrolio dal punto di vista della domanda, ha dichiarato Tina Teng, analista di mercato presso la CMC.

Per quanto riguarda il tetto al prezzo del petrolio russo, i diplomatici del G7 e dell'Unione Europea hanno discusso di livelli compresi tra 65 e 70 dollari al barile, con l'obiettivo di limitare le entrate per finanziare l'offensiva militare di Mosca in Ucraina senza sconvolgere i mercati petroliferi globali.

Romano Sabbatini CTO e Giornalista finanziario

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Laureato in Giornalismo alla Lumsa di Roma ha lavorato occupandosi di politica e spettacoli. Si occupa di attualità, con la voglia di arrivare a tutti cogliendo la notizia più importante in modo da poterla presentare al pubblico.

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