L'Arabia Saudita ha aumentato i prezzi del petrolio per il suo più grande mercato asiatico più del previsto, in quanto le principali economie della regione hanno alleggerito le restrizioni sul coronavirus, contribuendo ad aumentare la domanda.
L'aumento per le spedizioni di luglio, riprende una serie di rialzi iniziata a febbraio e interrotta solo quando il produttore statale Saudi Aramco, ha tagliato i prezzi dai livelli record di un mese fa.
I sauditi alzano i prezzi
Aramco ha aumentato di 2,10 dollari al barile il suo greggio chiave Arab Light per i clienti asiatici rispetto a giugno, portandolo a 6,50 dollari al di sopra del benchmark utilizzato. Il mercato si aspettava un aumento di 1,50 dollari, secondo un sondaggio Bloomberg condotto tra raffinatori e commercianti.
Aramco ha aumentato anche tutte le qualità per l'Europa nord-occidentale e le regioni del Mediterraneo. I prezzi per i clienti statunitensi sono rimasti invariati per il secondo mese consecutivo.
OPEC+ aumenta la produzione
Giovedì l'OPEC+ ha deciso di accelerare l'aumento della produzione. Il cartello di 23 nazioni, guidato da Arabia Saudita e Russia, ha dichiarato che aggiungerà 648.000 barili al giorno al mercato in ciascuno dei mesi di luglio e agosto, circa il 50% in più rispetto alle mosse degli ultimi mesi.
Tuttavia, secondo la maggior parte degli analisti, è improbabile che il gruppo raggiunga i suoi obiettivi perché molti membri, anche a parte la Russia, stanno lottando per pompare di più. L'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti sono gli unici Paesi OPEC+ con una significativa capacità di riserva.
L'Arabia Saudita invia più del 60% delle sue esportazioni di greggio in Asia, e Cina, Giappone, Corea del Sud e India sono i maggiori acquirenti.
Romano Sabbatini
CTO e Giornalista finanziario
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Laureato in Giornalismo alla Lumsa di Roma ha lavorato occupandosi di politica e spettacoli. Si occupa di attualità, con la voglia di arrivare a tutti cogliendo la notizia più importante in modo da poterla presentare al pubblico.
