Tassi di interesse alzati di mezzo punto dalla BCE

Romano Sabbatini
February 2nd, 2023

La Banca Centrale Europea ha alzato i tassi di interesse di mezzo punto e si è impegnata a fare un'altra mossa del genere prima che i funzionari facciano il punto su dove devono andare i costi di prestito per contenere l'inflazione.

I responsabili politici, come previsto, hanno alzato il tasso di deposito al 2,5%, il massimo dal 2008. Hanno avvertito che l'inasprimento monetario più aggressivo nella storia della BCE non è finito, anche se i prezzi dell'energia crollano e la Federal Reserve modera il ritmo dei suoi rialzi.

In una dichiarazione, il Consiglio direttivo ha affermato che "intende" aumentare i tassi di altri 50 punti base nella riunione di marzo, per poi "valutare il successivo percorso della sua politica monetaria". La mossa blocca di fatto un aumento dei tassi, pur consentendo un potenziale rallentamento o una pausa se ritenuto opportuno.

Il Presidente Christine Lagarde ha riconosciuto che i rischi per le prospettive di crescita e inflazione sono diventati più equilibrati rispetto al passato, definendo l'economia più resistente del previsto.

Pur ammettendo che l'intenzione della BCE di aumentare di un altro mezzo punto a marzo non è "irrevocabile", ha anche affermato che è molto probabile che ciò avvenga.

"Non riesco a pensare a scenari, a meno che non siano estremi, in cui ciò non accada", ha dichiarato ai giornalisti a Francoforte. "La nostra determinazione a raggiungere il 2% di inflazione a medio termine non dovrebbe essere messa in dubbio. Né va messo in dubbio il fatto che, una volta entrati in un territorio restrittivo, vorremo rimanervi a sufficienza".

I "falchi" puntano ad un prossimo aumento

L'inflazione di fondo ostinata ha spinto i falchi, come il capo della banca centrale olandese Klaas Knot e quello austriaco Robert Holzmann, a ipotizzare che gli aumenti di mezzo punto debbano proseguire anche nel secondo trimestre, soprattutto perché l'aumento dei costi di finanziamento non ha ancora danneggiato l'economia in modo evidente.

Ma le colombe del Consiglio direttivo, tra cui l'italiano Ignazio Visco e il greco Yannis Stournaras, stanno segnalando la loro preferenza per misure più graduali, a partire già da marzo.

I governi possono puntare su un calo dei prezzi del gas naturale indotto dal clima caldo, che ha subito un'impennata dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. La pausa recentemente annunciata nel ciclo di inasprimento della Banca del Canada fornisce loro ulteriori munizioni.

Romano Sabbatini CTO e Giornalista finanziario

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Laureato in Giornalismo alla Lumsa di Roma ha lavorato occupandosi di politica e spettacoli. Si occupa di attualità, con la voglia di arrivare a tutti cogliendo la notizia più importante in modo da poterla presentare al pubblico.

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