Le criptovalute sono davvero uno strumento per aiutare i popoli in difficoltà

Romano Sabbatini
February 24th, 2023

Sono passati quasi 12 mesi da quando l'idea che le criptovalute potessero essere una forza efficace per il bene è stata messa alla prova come mai prima d'ora, quando gli asset digitali sono stati impiegati come strumento chiave nella strategia di aiuto nazionale e internazionale dell'Ucraina in difesa dell'aggressione di Vladimir Putin.

Venerdì 24 febbraio ricorre un anno dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, con molti dei paesaggi iconici del Paese devastati dalla guerra, famiglie sfollate e migliaia di non combattenti uccisi nel conflitto. Uno sforzo attivo del governo ucraino per abbracciare le donazioni sotto forma di criptovalute ha portato i gruppi a raccogliere decine di milioni di dollari in token.

Si è trattato di un risultato significativo che probabilmente si è rivelato estremamente utile per chi si trova sul posto. Ma nel valutare l'impatto complessivo delle criptovalute, il ruolo complessivo del settore si è rivelato un'arma a doppio taglio.

Prima dell'inizio della guerra, gli scambi legati alla Russia e all'Ucraina rappresentavano più della metà di tutti i volumi internazionali di fondi illeciti di criptovalute, secondo un rapporto pubblicato giovedì da TRM Labs, società di dati blockchain con sede negli Stati Uniti. E nonostante le numerose ondate di sanzioni statunitensi ed europee che da allora hanno cercato di escludere la Russia dai sistemi di pagamento globali, sia tradizionali che digitali, questa minaccia non è ancora stata sradicata.

Garantex, una borsa di criptovalute con sede a Mosca che è stata sanzionata dagli Stati Uniti in aprile, ha in realtà più che raddoppiato il suo volume di scambi, raggiungendo i 18,4 miliardi di dollari nel corso del 2022, secondo la ricerca di TRM.

Dati sul reale apporto delle criptovalute

La Russia è anche la sede dei cosiddetti exchange di criptovalute ad alto rischio più numerosi al mondo, e i volumi totali su queste piattaforme hanno subito solo una leggera flessione l'anno scorso rispetto al resto del mercato, che ha visto il trading precipitare durante la caduta dei prezzi dei token.

Nel frattempo, l'impatto delle sanzioni internazionali sembra aver rafforzato il tasso di afflusso dei criminali in Russia, secondo TRM, e le criptovalute sono state il loro strumento economico preferito grazie alla "totale rottura del coordinamento tra Mosca e Washington in materia di criminalità informatica".

Nel complesso, la quota di attività di criptovaluta associata a operazioni illecite lo scorso anno è aumentata per la prima volta dal 2019, secondo i dati di Chainalysis, raddoppiando allo 0,24% dallo 0,12% del 2021.

Quindi, anche se le donazioni di Bitcoin sono confluite nelle casse degli aiuti all'Ucraina, la criptovaluta ha contribuito in modi meno costruttivi altrove. Per quanto i sostenitori degli asset digitali vogliano pensare che le criptovalute siano un beneficio per tutti, la verità non è così netta.

Romano Sabbatini CTO e Giornalista finanziario

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Laureato in Giornalismo alla Lumsa di Roma ha lavorato occupandosi di politica e spettacoli. Si occupa di attualità, con la voglia di arrivare a tutti cogliendo la notizia più importante in modo da poterla presentare al pubblico.

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