I danni per il Regno Unito dopo tre anni di Brexit

Romano Sabbatini
January 31st, 2023

Dall'uscita ufficiale del Regno Unito dall'UE il 31 gennaio 2020, il commercio è crollato, infermieri e camerieri scarseggiano, i treni per il continente devono viaggiare con posti vuoti e l'economia non si è ripresa dagli effetti della pandemia come altri vicini europei.

Il 31 gennaio 2020, alle 23.00 ora di Londra (mezzanotte a Bruxelles), il Regno Unito lascerà ufficialmente l'Unione Europea. Sono passati quasi quattro anni dal referendum sulla Brexit e c'era ancora un anno di negoziati per un primo accordo di cooperazione, i cui dettagli sono ancora aperti.

Mentre i dettagli dell'Irlanda del Nord e di Gibilterra sono ancora in fase di negoziazione, sia il governo conservatore che l'opposizione laburista preferiscono non parlare molto di una questione difficile da risolvere nel medio termine.

Nel frattempo, la maggioranza dei britannici è ora contraria all'uscita del Paese dall'UE e una parte di coloro che hanno votato sì alla Brexit la rimpiange. Il 56% ritiene che sia stato un errore lasciare l'UE, contro il 32% che sostiene il contrario, secondo gli ultimi dati del sondaggista YouGov.

L'opposizione alla Brexit si è intensificata man mano che le nuove regole hanno iniziato a entrare in vigore e gli effetti pratici della rottura con l'UE sono diventati visibili.

Leggi alcuni ulteriori dettagli relativi all'indice inglese FTSE100.

I dati sul commercio sono deludenti

Secondo i dati dell'ottobre 2022, i britannici hanno smesso di acquistare dall'UE del 16% e gli europei continentali hanno ridotto le loro importazioni di beni e servizi britannici del 20%.

Il governo britannico non ha firmato quasi nessun accordo commerciale con altri Paesi al di fuori dell'UE per compensare le perdite con il suo mercato principale e più vicino. Ha siglato solo due accordi commerciali, con Australia e Nuova Zelanda, che non sono ancora entrati in vigore. L'unica cosa che è entrata in vigore sono due patti commerciali digitali con Singapore e Ucraina.

L'Office for Budget Responsibility del governo ammette un "significativo effetto negativo" sulle relazioni commerciali del Paese e stima che il commercio totale del Regno Unito con qualsiasi parte del mondo continuerà a diminuire del 15%.

La Brexit, con le sue nuove regole sui visti che costano soldi e tempo ai lavoratori e alle imprese, ha provocato carenze che si fanno sentire in tutto il Paese, mentre ristoranti, supermercati e centri sanitari cercano disperatamente personale. Secondo un rapporto dei think tank Centre for European Reform (CER) e UK in a Changing Europe, basato su dati dello scorso anno, sono necessari almeno 330.000 lavoratori per gestire le attività principali del Paese.

Entro il giugno 2022, spiega il rapporto, si registrerà "una significativa carenza di circa 460.000 lavoratori dell'UE, parzialmente ma non interamente compensata da un aumento di circa 130.000 lavoratori extracomunitari".

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Romano Sabbatini CTO e Giornalista finanziario

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Laureato in Giornalismo alla Lumsa di Roma ha lavorato occupandosi di politica e spettacoli. Si occupa di attualità, con la voglia di arrivare a tutti cogliendo la notizia più importante in modo da poterla presentare al pubblico.

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