Shanghai, Tokyo e Hong Kong sono saliti. Seul è scesa. I prezzi del petrolio hanno guadagnato.
I mercati azionari asiatici sono saliti venerdì dopo che le perdite di Wall Street si sono aggravate a causa delle crescenti preoccupazioni che l'economia statunitense si stia dirigendo verso la recessione.
L'indice Composite di Shanghai è salito dello 0,6% a 3.260,04 e il Nikkei 225 di Tokyo ha guadagnato lo 0,40% a 26.510,50. L'Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato l'1,15% a 21.933,98. Il Kospi di Seoul è salito dello 0,2% a 2.384,47 e l'S&P-ASX 200 di Sydney è salito di meno dello 0,1% a 7.439,50. I mercati neozelandesi e del sud-est asiatico sono saliti.
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A Wall Street, l'indice di riferimento S&P 500 ha perso lo 0,8% a 3.898,85, registrando il terzo calo giornaliero.
Oltre il 75% dei titoli dello S&P 500 ha chiuso in ribasso. Le società tecnologiche, i rivenditori e i titoli industriali sono stati tra i maggiori trascinatori. Il produttore di chip Nvidia è sceso del 3,5%, Home Depot del 4% e Deere & Co. del 4,1%.
Il Dow Jones Industrial Average si è ritirato dello 0,8% a 33.044,56. Il Nasdaq, il settore tecnologico più pesante, è sceso dell'1% a 10.852,27.
I timori degli operatori sui mercati
Gli operatori temono che la Federal Reserve e le altre banche centrali possano essere disposte a far precipitare le economie occidentali in una recessione, nel tentativo di spegnere un'inflazione che ha raggiunto i massimi da molti decenni.
Un membro del consiglio di amministrazione della Fed, Lael Brainard, e il presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, hanno affermato giovedì, in apparizioni separate, l'intenzione di mantenere i tassi di interesse elevati, nonostante le speranze del mercato che le banche centrali possano ridimensionare i piani a causa delle indicazioni di un possibile raffreddamento dell'attività economica.
"Questo implica ancora una volta altri rialzi e poi una lunga pausa, non l'imminente inversione di tendenza che i mercati stanno valutando", ha dichiarato Rabobank in un rapporto.
I report hanno mostrato una debolezza nel settore immobiliare statunitense e in quello manifatturiero della regione medio-atlantica, anche se non sono stati così gravi come previsto e il mercato del lavoro appare sano. I risultati sono stati peggiori del previsto per quanto riguarda le vendite al dettaglio, una pietra miliare dell'economia, e la produzione industriale.
La Fed e le banche centrali europee e asiatiche hanno alzato i tassi di interesse in modo aggressivo lo scorso anno per raffreddare l'inflazione che in alcune economie ha raggiunto i massimi da diversi decenni.
Romano Sabbatini
CTO e Giornalista finanziario
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Laureato in Giornalismo alla Lumsa di Roma ha lavorato occupandosi di politica e spettacoli. Si occupa di attualità, con la voglia di arrivare a tutti cogliendo la notizia più importante in modo da poterla presentare al pubblico.